Il convegno “Adriatico da recuperare” organizzato sabato 27 maggio da Parco Naturale del San Bartolo e Associazione Sub-Tridente, è stato un campanello d’allarme sull’urgenza di interventi mirati non più rimandabili
La transizione ecologica richiesta dalla UE per garantirci non solo un mondo salubre oggi ma un futuro dignitoso per i nostri figli e per le prossime generazioni è un’opportunità mai avvenuta prima, ma non è percepita dalla politica come urgente e indispensabile.
È evidente che si tratta di un problema culturale, basato su una diffusa mancanza di conoscenze ecologiche e che richiederebbe anche un’adeguata revisione dei programmi scolastici. Questa è la preoccupazione che ha spinto l’associazione Sub Tridente e il Parco San Bartolo a promuovere l’incontro “Adriatic Conservancy”, per sensibilizzare pubblico e politici sull’importanza di agire rapidamente per ridurre la perdita di biodiversità e seguire concretamente la transizione ecologica. L’incontro è stato focalizzato sul mare Adriatico e ha visto la partecipazione di scienziati di fama internazionale e di politici sensibili all’argomento.
“Le acque dell’Adriatico stanno attraversando profondi cambiamenti – ha detto la prof.ssa Antonella Penna docente presso l’università di Urbino e presidente della Società Italiana di Biologia Marina nel suo intervento introduttivo – che modificano la sua produttività, come conferma la recente crisi dei molluschi bivalvi e non solo.
Il prof. Francesco Regoli e la prof.ssa Emanuela Fanelli dell’UNIVPM hanno evidenziato come i contaminanti ambientali e la pesca abbiano profondamente modificato gli equilibri rispetto al passato, suggerendo quali dovrebbero essere le azioni da intraprendere per un efficace cambio di rotta e per un progresso sostenibile.
Della situazione energetica nazionale ha parlato Vittorio Marletto, fisico e climatologo. “Il clima, in un secolo, è aumentato di un grado e l’acqua dei mari di due. Il rapporto scientifico del segretario generale dell’Onu è drammatico per le emissioni di gas serra. La Costa romagnola e il nord delle Marche sono alcune delle zone più colpite dalla crisi climatica, con 50 eventi estremi dal 2010, di cui 18 provocati da trombe d’aria, 15 da allagamenti ed alluvioni con piogge intense, 7 con danni da mareggiate e 9 vittime fino al disastro della recente alluvione. Bisogna smettere di utilizzare fonti fossili: carbone, petrolio e gas metano. La direttiva Red 3 dice che entro il 2030 bisogna arrivare a produrre energia rinnovabile pari al 42,5% del fabbisogno. Come fare? Trivellando gas metano? No!”
La partecipazione di alcuni studenti del liceo Marconi di Pesaro ha confermato quanto queste tematiche siano d’interesse per i giovani e quanto i giovani siano disponibili a compiere azioni concrete per innescare un cambiamento. Gli studenti hanno brillantemente presentato i risultati relativi ad attività di monitoraggio delle spiagge e di raccolta dei rifiuti, evidenziando come polistirolo e reti provenienti dagli allevamenti di mitili siano il problema principale per questo tratto di mare.
Nel pomeriggio il confronto con i politici è stato aperto e costruttivo ma ha purtroppo confermato che la transizione ecologica in Italia richiederebbe maggiore coraggio da parte delle istituzioni affinché vengano intraprese azioni per il bene comune anche senza un immediato riscontro in termini di consensi.
Significativo al proposito il contributo del prof. Ferdinando Boero, autore dell’intervento presso la Commissione Ambiente del Senato che ha determinato l’inserimento delle tematiche riguardanti l’ambiente marino nella versione definitiva del PNRR. “La versione precedente del PNRR- ha detto Boero- mostrava che chi lo ha scritto non ha compreso pienamente il significato delle linee guida della UE e non ha considerato biodiversità ed ecosistemi, sviluppando un progetto che ricalca visioni economiche tecnocentriche che non prendono in considerazione il capitale naturale…Le carenze radicali del PNRR, rispetto alle richieste delle linee guida, sono dovute al mancato coinvolgimento di esperti in ecologia, un argomento imprescindibile per la transizione ecologica.”
“L’Adriatico è un mare che richiede urgenti misure di tutela se vogliamo continuare a goderne come abbiamo sempre fatto- ha concluso a fine lavori Carlo Cerrano, biologo e presidente di Fano Università del mare – “Se permettessimo al Mare Adriatico di rigenerarsi, avremmo un forte alleato per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici, aumentando le possibilità di assorbire meglio impatti come quelli dovuti alle recenti alluvioni”.
“Giornate di confronto come questa sono momenti preziosi per acquisire consapevolezza e sfruttare al meglio le opportunità- ha concluso a fine lavori Gianfranco Rossi, biologo marino organizzatore dell’evento in forza alla Sub Tridente- e porre le basi per creare una sinergia perfetta tra politici, scienziati, ricercatori ed esperti per realizzare una vera transizione ecologica.”
Il convegno “Adriatico da recuperare” è parte del progetto “Adriatic Conservancy” inserito nel percorso di Pesaro 2024 e prevede una serie di incontri che si svolgeranno per tutto il 2023 e proseguiranno lungo tutto l’arco del 2024 quando Pesaro sarà Capitale italiana della Cultura.
Questi gli argomenti dei prossimi appuntamenti già programmati del progetto “Adriatic Conservancy”:
23 Giugno: Auditorium Santa Marina Alta Parco San Bartolo: Biodiversità dell’ambiente costiero del San Bartolo (Prof. Carlo Cerrano UnivPM) (Prof. Stefano De Angelis -Geologo)
28 Luglio Circoscrizione Porto. “Anche i pesci piangono”: Il documentario narra, attraverso interviste e riprese condotte nelle principali marinerie della Puglia, le trasformazioni dell’Adriatico, un mare che fino a pochi decenni fa custodiva una grande ricchezza in biodiversità e che oggi si ritrova impoverito e malato. A raccontare questa parabola sono i suoi protagonisti. Intervento di Domitilla Senni (CEO di MEDREACT)
01 Settembre h.21 Sub Tridente. Biodiversità marina del Nord Adriatico – Marco Boncompagni Fotografo
29 Settembre h.21 Gabicce Mare: Cambiamento climatico in Antartide: quali effetti globali? Prof. Pierpaolo Falco (Oceanografo Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente (UnivPM)
27 Ottobre h.21 Sub Tridente: Antartide di Filippo Borghi Photographer – World’s Top 10 Wildlife Award Winners 2022.
24 Novembre: Le ondate di calore marine (Proff. Massimo Ponti/Eva Turicchia (UNIBO)