Durante la Festa del Mare di Fano, domenica 6 Agosto, si è tenuto l’evento “Mal Adriatico? Le soluzioni per recuperarlo” organizzato da MedReAct. Lo scopo dell’evento è stato quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul ruolo delle FRA (Fishery Restricted Areas) ed aumentare il consenso su questo strumento di tutela a livello locale e nazionale.
Il programma prevedeva la visione del documentario “Anche i pesci piangono”, regia di Francesco Cabras e Alberto Molinari, seguito da una tavola rotonda con interventi di ex-pescatori, esperti della pesca del Mar Adriatico e di MedReAct.
Agnese Riccardi, biologa marina ricercatrice dell’UNIVPM e outreach manager di MedReAct, ha moderato la discussione e presentato gli ospiti. Il primo ad intervenire è stato Mario Pipetta, ex pescatore fanese, che ha raccontato come nel corso dei decenni il Mar Adriatico sia cambiato molto, sia dal punto di vista delle tecniche di pesca utilizzate (aumento della potenza dei motori delle imbarcazioni, pratiche di pesca più impattanti per i fondali ecc) sia rispetto alla diversità, quantità e taglia del prodotto ittico pescato. Secondo Mario nel tempo il pescato e’ diminuito di quantità e di taglia, comprese alcune specie di importanza commerciale. La sua percezione è quella che, oltre a diversi impatti che incidono sul mare come l’aumento della temperatura dell’acqua, anche alcune pratiche di pesca che nel tempo hanno impattato il fondale distruggendo l’habitat di molte specie, unitamente ad una gestione del settore non sempre coerente, abbiano portato alla situazione attuale di sofferenza del Mar Adriatico.
L’intervento di Mario è stato seguito da quello di Otello Giovanardi, ex dirigente ISPRA di Chioggia, specializzato in biologia e tecniche della pesca e dell’acquacoltura per l’uso sostenibile delle risorse, che ha parlato della perdita di memoria storica e della gestione razionale delle risorse marine.
Otello ha confermato la percezione di Mario sulla tendenza di decrescita che si sta verificando per molte specie marine, anche di importanza commerciale. Ha spiegato come la raccolta di memorie storiche di pescatori ed ex-pescatori, grandi conoscitori del mare, sia un aspetto chiave per recuperare dati quantitativi e qualitativi, di fondamentale importanza per ricostruire i cambiamenti nel tempo del Mar Adriatico e per individuare aree di particolare interesse, importanti per la riproduzione degli organismi marini, così da definire strategie di gestione mirate.
In conclusione, sono intervenute Vittoria Gnetti, project manager, e la dott.ssa Azzurra Bastari, consulente scientifico di MedReAct, per raccontare il percorso che ha portato alla chiusura della Fossa di Pomo, il successo ed i risultati positivi che questa decisione sta avendo per il settore della pesca sia in Italia che in Croazia. E’ stata inoltre lanciata la promozione di una rete di riserve marine nel Mediterraneo ed in particolare la proposta di una FRA nel Canale di Otranto.
L’evento era inizialmente programmato per le ore 21:00 ma poi a causa del maltempo dei giorni precedenti, alcune iniziative sono state riprogrammate facendone slittare l’inizio alle ore 22:00. Nonostante l’orario tardo con i fuochi d’artificio che si approssimava e la minaccia di un tempo non proprio stabile, hanno assistito all’evento circa una ventina di cittadini, soprattutto nella parte iniziale dell’evento, tra cui anche altri ex pescatori con le loro famiglie, associazioni locali come Il Ridosso e referenti della stampa locale.