Ventiquattro adulti e 23 bambini dai 4 ai 12 anni, sono stati impegnati stamane sulla spiaggia dell’Arzilla di Fano alla scoperta dell’ecosistema Mare, guidati da biologi e ricercatori dell’Associazione FanoUniMar.
Lo scopo era descrivere e far conoscere dal vivo la straordinaria biodiversità e fragilità di tale ecosistema e insegnare i primi rudimenti della ricerca sul campo attraverso semplici criteri di monitoraggio. La giornata odierna ha preso in esame per esempio il protocollo Monitoraggio Ambiente Costiero Emerso di Reef Check Italia che include tre categorie di ricerca: vegetali (alghe, piante marine), animali (molluschi, crostacei, ecc) e rifiuti.
Per realizzare il monitoraggio, a ogni gruppo è stata affidata una leggera cornice quadrata di 50 x 50 cm, suddivisa in 25 sotto quadrati. I componenti del gruppo, a turno, hanno lanciato in modo casuale la cornice lungo la battigia per poi osservare cosa era racchiuso in quello spazio delimitato e scrivere sul foglio di monitoraggio il risultato della ricerca.
Ovviamente, con la stagione balneare già iniziata e l’accurata pulizia della spiaggia da parte dei bagnini, gli organizzatori erano consapevoli che sarebbe stato ben difficile trovare tracce interessanti di biodiversità.
Ma i ricercatori in erba di oggi, soprattutto i più piccoli, non sono rimasti delusi se ad ogni lancio del quadrato c’erano ben pochi elementi da descrivere sul foglio, a parte una gran quantità di frammenti di conchiglia, qualche alga e qualche rifiuto. In due ore di piacevole passeggiata, complice una magnifica giornata di sole, il monitoraggio della spiaggia ha insegnato a grandi e piccini, tante cose che non si sapevano.
Prima di tutto che monitorare significa osservare lo stesso spazio in diversi periodi dell’anno per coglierne i cambiamenti. Quindi la spiaggia che stamane è apparsa pulita e quasi priva di vita marina, sarà oggetto di nuovi monitoraggi in stagioni diverse.
In secondo luogo che per essere d’aiuto alla scienza del mare, i ricercatori volontari non possono improvvisare ma devono seguire un protocollo cioè dei criteri di ricerca prestabiliti in modo che i risultati raccolti siano validi, utili e condivisibili attraverso una rete di piattaforme digitali dedicate.
Inoltre, la curiosità dei partecipanti ha trovato un ottimo riscontro nei biologi e ricercatori che hanno guidato il monitoraggio odierno e che hanno fornito risposte interessanti a ogni domanda e trovato lo spunto, anche ad ogni piccolo insignificante ritrovamento, per allargare i confini della conoscenza scientifica, da Fano al Mediterraneo, al mondo.
Ed è proprio questo lo spirito con cui è nata Fano Università del Mare, un’Associazione che vuole creare un ponte tra la ricerca scientifica e la cittadinanza e che attraverso gli innovativi precetti della Citizen Science, vuole coinvolgere e motivare chi ha già una sensibilità ecologica e tutti quelli che invece ne sono ancora privi. L’obiettivo è creare cittadini consapevoli, in grado di influire sulle scelte per la difesa del mare e della nostra stessa sopravvivenza.