Si è conclusa con successo la manifestazione “Una Marea di Rifiuti” organizzata nell’ambito del progetto Adriatic Sea Contract promosso dal GAC Marche Nord, in collaborazione con il Comune di Fano. Nonostante le condizioni meteo abbiano costretto a continui rinvii, grazie alla tenacia dei rappresentanti delle numerose associazioni ambientaliste coinvolte, è andata comunque a buon fine la serie di iniziative programmate.
Obiettivi del progetto erano di sensibilizzare le categorie interessate e tutti i cittadini alle problematiche inerenti alla gestione degli alvei fluviali, un tema di estrema attualità nel momento in cui quest’area delle Marche è stata duramente colpita dalle recenti inondazioni, unitamente a tutte quelle attività antropiche legate al mare che generano inquinamento e perdita di biodiversità.
A tale scopo sono state organizzate attività di pulizia alla foce del Torrente Arzilla e nell’area floristica di Baia del Re. I dati raccolti nel corso di queste due operazioni sono estremamente importanti in quanto ci aiutano a tenere traccia degli oggetti più comuni che troviamo lungo le nostre spiagge e quindi a fare campagne per il cambiamento. Le informazioni che se ne ricavano sono indispensabili per esercitare pressioni sui governi per un mutamento legislativo, nonché per influenzare le pratiche del settore e per orientare campagne che influiscano profondamente sui comportamenti individuali.
La legge Salvamare è stata il tema principale del convegno moderato dal prof Mauro Furlani, presidente della Federazione Nazionale Pro Natura, al quale sono intervenuti l’ex assessora all’Ambiente Barbara Brunori e quella attuale Cora Fattori, la docente Uniurb Antonella Penna, Sabrina Suardi Ass. Abyss Cleanup, Renzo Brunori, U.O. Ambiente Comune di Fano e Angelo Nardini, direttore del Mercato Ittico di Fano.
La legge Salvamare, una serie di “Disposizioni per il recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e per la promozione dell’economia circolare” consente ai pescatori e alle diverse associazioni di settore di raccogliere e portare a riva i rifiuti in mare, laghi, fiumi e lagune e di conferirli in appositi spazi predisposti nei porti italiani. Un punto di svolta se si considera che fino ad oggi chi portava rifiuti a riva rischiava di essere sanzionato o di pagare una tassa commisurata al quantitativo, come se li avesse prodotti a bordo. I pescatori dunque finivano per ributtare in acqua la plastica pescata accidentalmente.
In realtà, al momento, la legge salvamare rimane una serie di buoni propositi la cui attuazione e rimessa a futuri atti e decreti. L’auspicio è che questa amministrazione riesca ad agevolare questo percorso evitando il più possibile i sempre incombenti appesantimenti burocratici.
L’evento si è concluso al Bastione Sangallo con un numeroso pubblico che ha assistito all’esibizione della band “Riciclato Circo Musicale”, preceduta dall’esposizione della iniziativa “Una marea di rifiuti” da parte del prof Carlo Cerrano, presidente dell’associazione FanoUnimar odv.
Hanno aderito La Lupus in Fabula, Legambiente Fano, Fanounimar odv, Argonauta, Casa Archilei, Federazione Nazionale Pro Natura, Puliamo Fano, Reef Check Italia, Università di Urbino, Work in Progress, InternationalCoastalCleanup